Classement thématique série 1848–1945:
I. RELATIONS BILATÉRALES
I.2. Autriche
I.2.3. Affaires du Tessin
Pubblicato in
Documenti Diplomatici Svizzeri, vol. 1, doc. 176
volume linkBern 1990
Dettagli… |▼▶Collocazione
Archivio | Archivio federale svizzero, Berna | |
Segnatura | CH-BAR#E2#1000/44#354* | |
Titolo dossier | Säkularisation im Kanton Tessin (1852–1853) | |
Riferimento archivio | B.252.2.1 |
dodis.ch/41175
Voi ci avete mandato con foglio del 15 corrente2 la nota 13, pure corrente, délia Legazione d’Austria3 in risposta alla vostra del 21 marzo4 concernente gli affari del nostro cantone con invito di farvi al più presto conoscere le nostre viste in proposito.
In linea di fatto dobbiamo osservare ehe la compléta insufficienza delle istituzioni di polizia del cantone è una prevenzione ehe già abbiamo dimostrata senza fondamento.
Invece consta ehe dal Ticino non uscirono nè uomini nè armi verso la Lombardia, ed è smentito ehe gli emissarii ipiù pericolosi abbianopotuto circolarvi liberamente efarne ilfocolare delle loro colpevoli macchinazioni, perocchè se rinunziarono, come si evince dal fatto, a fare del Ticino il loro punto d’appoggio a la loro base d’operazione, si fu appunto in forza délia attiva sorveglianza delle autorité di polizia ticinese le quali, venute in sospetto diedero a divedere colle loro disposizioni secondate dall’opinione popolare, ehe qui non si sarebbe tollerato atto qualunque contrario al dovere di vicinato.
Nessun deposito d’armi fuscoperto nel nostro cantone poichè non si puo scuoprire quello ehe non è nascosto. Se fu prudenza lo sbarazzarne il paese non possono pero servire a prova di ostili disegni o di mancanza di vigilanza nelle autorité.
In linea di diritto: se nel primo momento il governo imperiale non sapendo forse da quai parte provenisse l’attacco poteva prendere delle misure rigorose di sorveglianza verso i confini, non è ammissibile, secondo il diritto internazionale, ehe queste misure possano andare sino ad interrompere il commercio, il transito e tutte le relazioni; soprattutto poi sino a rifiutare l’esecuzione di formali trattati come quello dell’estrazione dei grani.5
Ma ora ehe lo scambio delle note ha dilucidato i fatti, ora ehe è constato avere la polizia ticinese meglio vigilato e prevenuto ehe la polizia austriaca, è cessato non solo ogni motivo, ma ogni pretesto a qualsiasi diffidenza o misura straordinaria.
Per l’awenire si domandano garanzie: egli è evidente che la mancanza di atti ostili dal territorio ticinese negli awenimenti del p.p. febbraio è una garanzia anche per l’avvenire; siccome lo furono le prowisioni federali, costituzione federale, art. 57, e decreto 27 novembre 18486 dell’Assemblea federale. Ma pare a noi ehe qui debba frenarsi ogni altra concessione, chè altrimenti sarebbe rinunziato non pur al sentimento del decoro délia nazione, ma e a quello anche dell’indipendenza.
Se sta nel diritto di una nazione vicina il denunciare i proscritti ehe le sono pericolosi e il domandarne l’allontanamento, sta indubitabilmente nella nazione richiesta il decidere in ultima e definitiva istanza se la domanda sia o no fondata, se la domanda debba o no essere assecondata.
Cosï, o Signorie Confederati, esistono ancora sette emigrati dal 1848 e prima sono in Isvizzera: sono stati assunti all’istruzione nelle nostre scuole non perché, ma quantunque emigrati; perché tranquilli rinunziarono alla politica attiva e si dedicarono alla pedagogia. Posero, per quanto fu in loro, ostacolo alle tendenze contrarie ai doveri internazionali; or con quale diritto, e aggiungeremo, con quale decoro sarebbero rimossi quest’uomini da un asilo loro consentito, da un asilo di cui si resero sempre più degni non solo con un quieto vivere, ma colla zelante loro opera a pro dell’istruzione e taluno anche col promuovere opere grandiose di materiale miglioramento (bonificazione del piano di Magadino)? La scienza non ha patria e tutti i cantoni ehe vantano fiorenti istituti d’istruzione al pari di noi non limitarono la scelta dei professori entro gli augusti confini di una nazione.
Con vostra lettera dell’11 corrente7 ci invitate a riformare la nostra legge sui forestieri; siamo tanto più disposti ad obtemperare, in quanto che noi stessi, riconosciuto il bisogno di mettere le nostre in armonia colle disposizioni délia nuova Costituzione federale, già da un anno abbiamo ordinato al nostro Dipartimento di polizia l’allestimento di un progetto ehe ora è maturo per la discussione.
Abbiamo, secondo le nostre forze e l’opportunità, cercato di migliorare tutti i rami d’amministrazione; non intendiamo trascurare la polizia, quantunque sia a noi sensibile l’aumento di spesa ehe ne sarà la conseguenza. Vogliamo, per quanto è in noi, togliere non solo i motivi, ma anche i pretesti di lagno aile vicine potenze.
L’Austria aspetta ulteriori risposte circa l’affare dei capuccini e quelli dei collegi d’Ascona e di Pollegio.
Nulla abbiamo ad aggiungere su quanto scrissimo relativamente ad Ascona e Pollegio.
Circa i capuccini 1’ Austria ha risposto colla cacciata dei Ticinesi dalla Lombardia che alla metà di marzo ammontevano alla cifra di 3176 uomini, 1106 donne, in tutto 4282, a cui conviene aggiungere quelli ehe dalla metà di marzo in poi non cessano d’essere rimandati.8
Noi domandiamo che 1’Austria indennizzi i danni dei Ticinesi espulsi; in questo caso non siamo alieni dal mantenere l’offerta dei tre anni di pensione ai capuccini.
In difetto di reciprocità parrebbe a noi impossibile ehe si voglia esigere, in ogni caso che da Confederati si voglia consigliare una deferenza ehe ai nostri occhi è più ehe una debolezza.
A questo punto, o Signori, noi ben vediamo ehe ne verrà osservato ehe il nostro cantone è quasi l’unico che soffre per il blocco nel suo materiale interesse.
E questo un fatto ehe non puo non esserci presente, chè malgrado i generosi aiuti dei Confederati vi sono dei danni ehe non s’indennizzano. Cosi nessuno compensa i padroni delle osterie, delle fabbriche, delle fornaie, gl’impresari, gli artisti, etc. Cosi nessuno compensa la cessazione dei commerci piccoli ma moltiplicati di frontiera, cosi nessuno compensa i cessati più grandi commerci ehe tra i due paesi non hanno più corso o lo hanno stentato e dispendioso, cosi nessuno compensa la diminuzione dei guadagni per la diminuzione del passaggio di merci e forestieri.
Nè sappiamo quale possa essere l’effetto politico di un prolungamento dell’attuale stato ostile, ma cio ehe noi sappiamo è ehe un governo che ha proclamati dei principii fermi ed indipendenti in faccia all’estero, non puo, non sentendosi in colpa, fare ammenda; non puo, ad esigenze affatto ingiuste e come tali dimostrate ed ammesse dall’autorità federale, fare atto di soggezione.
Noi siamo lungi dal voler suscitar difficoltà al buon volere del Consiglio federale, che da parte sua non ricuserà di darci attestazione di arrendevolezza, ma vi sono certi limiti oltre i quali l’andar Noi sarebbe nelle circostanze e cogli antecedenti del Cantone Ticino, andar oltre i limiti délia morale.
Se pero non possiamo adottare queste basi, ben volentieri vi verremo in aiuto in tutti gli altri modi che fossero in nostro potere per una soluzione accettabile.
Cosi potrebbesi entrare in trattative di cessione dei diritti del Colleggio Elvetico9 e forse potrebbero accedere anche altri cantoni ad agevolare le trattative istesse.
Cosi la segregazione dalle diocesi di Milano e di Como del cantone Ticino, siccome è divenuta una necessità, potrebbe essere un mezzo opportuno a togliere le questioni di Pollegio e di Ascona.10
Imperocchè se i vescovi di Milano e di Como cessassero d’aver giuridizione nel Ticino cesserebbe ipso facto ogni loro pretesa di diritto vescovile sugli istituti ehe essi chiamano seminarii di Pollegio e di Ascona.
Queste sono, o Signori, le riflessioni ehe ne suggeriva la nota ehe ci avete mandata del 13 corrente e ehe noi vi communichiamo in forza del vostro esplicito invito.
Ci siamo di proposito astenuti da quelle maggiori considerazioni di alta politica ehe a Voi si competono esclusivamente per ragione del vostro ufficio, che Voi soli potete fare siccome i soli che in questi gravi momenti siete in grado di ponderare tutti gli elementi di forza di cui la nazione puo disporre e su cui puo appoggiarsi nello scopo di difendersi dalle offensive pretenzioni di cui è fatto segno.
- 1
- Lettre: E2/354.↩
- 2
- Non reproduit.↩
- 3
- Cf. No 174.↩
- 4
- Cf. No 173, note 2.↩
- 5
- Cf. No 159, note 3.↩
- 6
- Cf. No 1, note 1.↩
- 7
- E 2/359.↩
- 8
- Le rapport du directeur du I Ve arrondissement des péages au Département du Commerce et des Péages du 21 mars 1853 (non reproduit) estime à 5784 le nombre des Tessinois expulsés de la Lombardie.↩
- 9
- Par la convention du 22 juillet 1842 (E 8 B/11) le Gouvernement autrichien accordait aux cantons catholiques 24 places au Collège Borromée, séminaire diocésain de Milan. Cet accord, suspendu lors des événements de 1848, sera rétabli en 1856. Voir la note de Buol à Steiger du 12 août 1856 (E 2200 Wien 1/41).↩
Tags