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Documenti Diplomatici Svizzeri, vol. 25, doc. 148
volume linkZürich/Locarno/Genève 2014
Dettagli… |▼▶2 collocazioni
Archivio | Archivio federale svizzero, Berna | |
▼ ▶ Segnatura | CH-BAR#E2001E-01#1982/58#650* | |
Vecchia segnatura | CH-BAR E 2001(E)-01/1982/58 184 | |
Titolo dossier | Gespräche und Verhandlungen Schweiz - EG (1971–1972) | |
Riferimento archivio | C.41.775.03.1 |
Archivio | Archivio federale svizzero, Berna | |
▼ ▶ Segnatura | CH-BAR#E2001E-01#1982/58#4630* | |
Vecchia segnatura | CH-BAR E 2001(E)-01/1982/58 416 | |
Titolo dossier | Italienische Arbeitskräfte in der Schweiz (1971–1972) | |
Riferimento archivio | B.41.11.1 • Componente aggiuntiva: Italien |
dodis.ch/35593 Il Presidente del Consiglio dei Ministri d’Italia, G. Andreotti, al Presidente della Confederazione, N. Celio1
La ringrazio della franchezza con cui ha voluto2 espormi gli argomenti in base ai quali il Suo Governo desidererebbe che l’Accordo di Associazione CEE-Svizzera3 evitasse qualsiasi riferimento ai problemi dei lavoratori comunitari.
Mi consenta, innanzitutto e con la stessa franchezza, di chiarire che l’Italia non ha minimamente «risollevato il problema in seno al Mercato Comune in netto dispregio dell’Accordo del 22 giugno4 ». A parte il fatto che tale Accordo non fa – né poteva fare – alcun riferimento all’autonomo negoziato comunitario, non può dimenticarsi che il problema era stato incluso nel mandato negoziale5 fissato a suo tempo dal Consiglio dei Ministri CEE. Tale mandato – conosciuto ed accettato dai negoziatori svizzeri – dedica un’apposita sezione all’esigenza, «nel contesto dell’Accordo», di porre fine a situazioni discriminatorie e di prevedere l’allineamento del trattamento dei lavoratori comunitari in Svizzera sui principii che regolano le disposizioni in vigore nella Comunità nonché sulle norme dell’OIL.
È noto – ed era naturale – che questa sezione del mandato CEE era stata a suo tempo caldeggiata da parte italiana. Ma essa risponde essenzialmente ad una decisione comunitaria, la cui attuazione incombe alla Commissione della CEE e non ai singoli Governi.
Ella mi accenna alle eventuali difficoltà interne che clausole concernenti la manodopera potrebbero creare nel Suo Paese. Comprendo e rispetto queste difficoltà. Ma vorrei assicurarLe che non minori sarebbero le nostre, qualora fosse oggi il Governo italiano a sollecitare la Commissione a non dar corso al mandato ricevuto: sollecito il cui esito non dipenderebbe, fra l’altro, solo da noi. Mentre quindi Le confermo che il Governo italiano non ha mai inteso ricorrere alla Commissione del Mercato Comune «in contrasto con quanto convenuto sul piano bilaterale»6 (e ciò potrebbe intendersi soltanto nel senso di sollevare problemi nuovi o di richiedere soluzioni diverse da quelle discusse, o da discutersi, bilateralmente), vorrei assicurarLa che istruzioni nel senso da Lei sollecitato erano state da tempo impartite al nostro Rappresentante7 proprio perché fosse fatto tutto il possibile perché il tema non divenisse «scottante».
AssicurandoLa che il Governo italiano è pronto ad ogni sforzo di comprensione e di collaborazione, desidero confermarLe che il nostro Rappresentante presso la CEE resta a disposizione dell’Ambasciatore Jolles per fiancheggiarne l’opera diretta a trovare, nella trattativa con la Delegazione CEE, quelle soluzioni che possano fornire alla complessa materia una formulazione capace di soddisfare le esigenze del Suo e del nostro Governo.
Insieme a questa assicurazione vorrei darLe atto, Signor Presidente, dell’impegno aperto e costruttivo con cui Ella ha voluto personalmente seguire i problemi della manodopera italiana in Svizzera. Credo che da parte del Governo italiano si sia risposto all’atteggiamento svizzero con non minore lealtà e comprensione, anche evitando quel condizionamento della trattativa comunitaria ai problemi bilaterali che era, ed è, insistentemente reclamato da importanti forze politiche e sindacali8.
Nella prospettiva di proficui sviluppi della nostra collaborazione sul piano bilaterale prendo atto con viva soddisfazione, Signor Presidente, della Sua indicazione che «la Svizzera farà un ulteriore sforzo per es. per risolvere il problema fiscale dei frontalieri9 e le altre questioni aperte».
In questo stesso spirito voglio assicurarLe che continueremo ad operare a Bruxelles per facilitare l’elaborazione di formule che, non discostandosi dal mandato su cui si basano le trattative tra la Comunità e la Confederazione, vengano incontro alle comprensibili esigenze della Confederazione che Ella ha voluto rappresentarmi.
- 1
- Lettera (copia): CH-BAR#E2001E-01#1982/58#4630* (B.41.11.1).↩
- 2
- Lettera di N. Celio a G. Andreotti del 30 giugno 1972, dodis.ch/37037.↩
- 3
- Sull’Accordo tra la Confederazione svizzera e la Comunità economica europea del 22 luglio 1972 cf. DDS, vol. 25, doc. 182, dodis.ch/35776, in particolare nota 3. Cf. anche il verbale di decisione II del Consiglio federale del 14 luglio 1972 della seduta straordinaria del 14 luglio 1972, CH-BAR#E1003#1994/26#15*.↩
- 4
- Sull’Accordo tra la Svizzera e l’Italia concluso nell’ambito della Commissione mista il 22 giugno 1972 cf. DDS, vol. 25, doc. 180, dodis.ch/35674.↩
- 5
- Cf. il Bericht über die Beschlussfassung des EWG-Ministerrates vom 8. November 1971 be treffend das Verhandlungsmandat für die Nichtbeitrittskandidaten di P. R. Jolles del 9 novembre 1971, dodis.ch/36205.↩
- 6
- Sul ricorso potenziale dell’Italia alla Comunità economica europea per risolvere i problemi relativi alla manodopera italiana in Svizzera cf. la lettera di J. de Rham a B. von Tscharner del 23 novembre 1971, dodis.ch/36267 e l’appunto di B. von Tscharner a P. R. Jolles del 7 gennaio 1972, dodis.ch/36268.↩
- 8
- Cf. la lettera di J. de Rham a E. Thalmann del 7 giugno 1971, doss. come nota 1 e il verbale di P.-Y. Simonin del 23 giugno 1971, dodis.ch/36273, p. 4.↩
- 9
- Sulle relazioni fiscali tra la Svizzera e l’Italia cf. l’appunto dell’Amministrazione delle contribuzioni del Dipartimento delle finanze e delle dogane a P. Graber del 23 ottobre 1970, dodis.ch/36281 e la lettera di J. de Rham a K. Locher del 2 marzo 1972, dodis.ch/36283.↩
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Manodopera straniera Accordo di libero scambio con la CEE (ALS) (1972)